Già, sotto certi aspetti credo che la similitudine che ho proposto sia fuorviante.
Vermente sottile è la critica, del resto proviene da un buon critico della religione,
il quale, però, pur evidenziando i grossi limiti di tali discorsi fideistici ai nostri giorni, rimane ancorato implicitamente ad un monoteismo di fondo

.
Il mito è simile ad un catechismo nel senso che tratta di argomenti religiosi, benchè i racconti trasmettano tali informazioni in una mentalità completamente diversa dalla nostra, sia per motivi storico-culturali, sia per altri motivi legati appunto alle credenze, quelle oramai estrapolate dagli insegnamenti, nonchè dalla massificazione di tutte le forme di comunicazione moderne.
Ma per immergersi in un orizzonte comprensivo in merito alla formazione “religiosa” (il mito antico è da considerarsi uno strumento finalizzato solo a questo tipo di formazione

) è importante per noi tentare di immaginare cosa potesse significare andare al catechismo quando ancora non appartenevano alla nostra cultura di fondo i contenuti formativi (e informativi) provenienti dai mezzi attuali di comunicazione ( solo per non fare riferimento alle scuole attuali, in quanto strutture formative), dove giustamente transitano in piccolissime percentuali determinati insegnamenti.
((L’evidenza dei fatti dimostra, infatti, quanto determinati messaggi finalizzati alla formazione religiosa ( o meglio, morale) delle persone rappresentino una piccolissima ( se non infinitesimale) percentuale di quanto comunicato tra i flutti tempestosi di ogni tipologia di messaggio. Per questo rappresentano delle piccolissime ombre nella comunicazione di massa…))
Ma così non è stato per i racconti mitici.
Quando i nostri nonni erano ancora dei ragazzini il catechismo per loro rappresentava soprattutto il più pesante mezzo di comunicazione e di formazione.
Sulla stessa scia di questo mi permetto di porre il mito non perchè ha contenuti religiosi ( giustamente alieni dalle nostre concezioni monoteistiche) ma perchè tendeva a dare spiegazioni sovrannaturali di ogni contesto storico sconosciuto ai recettori di quei messaggi, nel loro contesto storico. Cercando di non tralasciare il fatto che ha rappresentato per i nostri avi una realtà comunicativa sulla stessa scia del catechismo per i nostri nonni.
Senza dimenticare che il mito è comunque un mezzo di comunicazione di una religiosità politeistica, per noi sicuramente meno comprensibile.
L'orizzonte comprensivo applicato a quanto affermato da alcuni racconti mitici rappresenta anche una ricerca di determinati significati in base ai quali si possano fondare possibili teorie su un passato dimenticato.
Cosa curiosa è che spesso l’amnesia imperante è stata voluta e determinata dall’avvento del catechismo post-costantiniano.
Un esempio per quel che riguarda la ricerca storica riferita a tempi lontani in merito alle zone della Magna Grecia oggetto del nostro discorso:
a partire dal secolo XI, le Serre Calabre sono diventate “eremo” certosino, grazie a S. Brunone di Colonia, che chiamato in Italia da un suo allievo divenuto papa come suo consigliere ( S. Bruno era un professore di teologia, prima della sua scelta di ritirarsi dal mondo in Francia), era riuscito di nuovo a proseguire la sua scelta purchè restasse in Calabria. La seconda condizione alla quale, nella sua umiltà, dovette assoggettarsi è stata quella, a mio avviso, che avrebbe dovuto accettare di affiancarsi Lanuino come amministratore ( visto che il santo è sempre stato nella sua grotta). Il beato infatti ha cominciato a costruire un immenso monastero ricco di possedimenti e risorse spesso esigendo anche ulteriori donazioni ( contro il volere del santo). L’ingresso era nei pressi dell’attuale Montauro, tra Gasperina e Montepaone, le mura dalle foreste e dalle coste, del Tirrenio e dello Ionio.
Chiaramente la presenza del monachesimo occidentale ha rappresentato anche una forma di rimpossesso da parte della chiesa occidentale di quei territori fino ad allora dimora esclusiva di monachesimo della chiesa orientale, nel (1054 è avvenuto lo scisma tra le due chiese cristiane). Ma la cosa che più di ogni altra è attinente a quanto mi preme sottolineare è il fatto che l’ingente forma di inculturazione cattolica, dovuta allo scorrere dei tempi, ha cancellato il più possibile le tracce di altre forme di religiosità politeistiche, imperanti nei tempi più antichi.
… insieme a tali tracce è scomparso anche oggi, ai nostri occhi, il senso di un riferimento alla spiegazione mitologica, proprio perché assente dagli scritti della maggior parte degli autori che si sono occupati della ricerca storica delle nostre zone, negli ultimi tempi
… come è da considerarsi.