La Grecia è la patria del mito.
Della Grecia Antica faceva parte la Magna Grecia.
Pertanto è evidente come in quest’ultima siano ravvisabili gli elementi della cultura dei colonizzatori, non solo in merito alla religiosità, ma anche e soprattutto come struttura politica, cioè organizzazione delle polis e rapporti tra le polis (le città).
La colonizzazione è cominciata tra il VII e V sec. a.C.
In questo periodo storico infatti si assiste alla rapida diffusione dell’elemento greco sul tutto il territorio della penisola calabra, a partire dalla costa ionica.
I primi ad approdare verso i nuovi lidi che diverranno la Magna Grecia, furono gli Ioni intorno al 744, i quali fondarono le città prossime a Scilla e Cariddi ( Reggio e Messina, l’antica Zangle),
seguiti dagli Achei che più a Nord fondarono tra il 710 e il 708 le città di Sibari e Kroton.
Intorno al 680 fu eretta la città di Locri Epizefiri.
Queste furono le prime roccaforti, le quali oltre a combattersi vicendevolmente in quanto “popoli” diversi, si dedicarono all’esplorazione delle zone interne e alla costruzione di nuove città sulla costa tirrenica a vantaggio dei commerci con il Nord-Ovest.
Nacquero così le città di Kaulon, nell’entroterra locrese e Schilletion, città del golfo, Crimisia e Petelia ad opera dei Krotoniati.
Mentre i Locresi guardarono ad Ovest e fondarono le città di Ipponio, Medma e Metaurum.
Intorno alla metà del VI sec. Iniziarono una serie di scontri bellici fra le polis sul modello della contesa tra Ateniesi e Lacedemoni, che videro emergere Locri Epizefiri quale capitale della Magna Grecia.
Tale battaglia è un misto appunto di racconti mitici e riferimenti storici. Viene riportata come il racconto di un’impresa straordinaria, condotta dai guerrieri Locresi e loro alleati, contro un ingente esercito di alleati alla città di Kroton.
Difatti i Locresi avevano un esercito di circa 10.000 soldati, mentre i Krotoniati di 130.000.
Sappiamo bene che le guerre si svolgevano in base a dei criteri ben visibili nell’Iliade (o anche nell’Eneide per la tradizione romana).
Una delle caratteristiche è il fatto che lo scontro massiccio tra soldati poteva avvenire solo su un territorio di confine.
Infatti il confine tra Achei e Ioni (Kroton e Locri Epizefiri) era rappresentato dal territorio intorno al fiume Sagras, allora navigabile, visto che Kaulon era una città Achea.
Sulle sponde presso la foce, in prossimità delle antiche rovine di Kaulon è avvenuto lo scontro.
A vincere sono stati i Locresi, i quali oltre ad apparire quali eroi grazie alla loro forza e perizia nelle armi, sono stati considerati coadiuvati nella loro impresa da manifestazioni ed interventi divini.
Il primo intervento del quale si fa menzione è quello di Aiace Oileo, poiché suo figlio era considerato una sorta di divinità fluviale.
Gli dei dai quali hanno ottenuto il sostegno sono stati i Dioscuri, a loro favore i Locresi hanno edificato un <<sontuoso tempio - dice Cicerone- ai gemelli Castore e Polluce, loro protettori>>.
Strabone parla invece di due are votive, ancora visibili ai suoi tempi.